Il sostegno ai disoccupati di lunga durata, lo strumento dei bandi coordinati e il programma di lavoro del gruppo sono stati i principali temi in discussione nella riunione del gruppo tematico Occupazione, svoltasi a Bruxelles dal 20 al 21 aprile. Questo gruppo, costituito all’interno del Comitato UE sul Fondo sociale europeo, è composto da rappresentanti dei governi nazionali, delle parti economiche e sociali e da esperti nel campo delle politiche del lavoro. In apertura della riunione è stato comunicato che Loris di Pietrantonio è il nuovo capo unità della Direzione generale Occupazione responsabile del Fondo sociale europeo.
Per quanto riguarda il sostegno ai disoccupati di lunga durata, è stato messo in evidenza che la recessione ha ulteriormente peggiorato le prospettive di lavoro per chi da molto tempo si trova senza un impiego. Sebbene vi siano oggi in Europa tre milioni e mezzo di disoccupati in meno rispetto al picco della crisi, la percentuale dei senza lavoro continua a rimanere al di sopra dei livelli del 2007. Un altro aspetto preoccupante è l’impoverimento in crescita negli Stati membri. Nel 2014, infatti, un quarto della popolazione europea – vale a dire circa 122 milioni di persone – era a rischio di povertà o di esclusione sociale. I meno qualificati, i giovani dai 20 ai 29 anni e i cittadini extraeuropei sono le categorie oggi più a rischio di rimanere a lungo senza un impiego. La Raccomandazione comunitaria 2016/C67/01 sull’integrazione dei disoccupati di lunga durata è il primo passo di una rinnovata strategia comunitaria in questo campo che, però, ha ora bisogno di essere perseguita con maggiore enfasi dalla maggior parte degli Stati membri. In 16 Paesi dell’UE, secondo uno studio preparato dalla Commissione UE lo scorso anno, le misure di sostegno ai disoccupati di lunga durata sono, infatti, deboli. Nella Raccomandazione, Bruxelles propone per migliorare il sostegno a questa categoria di istituire per loro un unico punto di contatto (one shop one stop): attualmente, infatti, chi è senza lavoro da molto tempo ha a che fare sia con l’istituto che eroga i sussidi sociali sia con i centri per l’impiego. Un’altra proposta della Commissione UE è quella di creare degli strumenti di valutazione tarati specificatamente sui bisogni individuali dei disoccupati di lunga durata.
Nella riunione si è poi parlato dello strumento dei bandi coordinati (coordinated calls), che hanno l’obiettivo di creare sinergie e partenariato efficaci fra gli Stati membri su temi comuni. I bandi coordinati permetteranno alle autorità di gestione dei programmi che vi aderiscono di chiedere il sostegno finanziario del Fondo sociale europeo per i progetti che richiedono una dimensione transnazionale. Per ogni tornata di bandi coordinati sono decisi a livello comunitario la data di apertura, la durata e i termini di riferimento. Sono previste due tornate di bandi coordinati per il periodo di programmazione 2014-2020. La prima è partita nei mesi scorsi e vi hanno aderito l’amministrazione regionale fiamminga in Belgio, quella vallone, sempre in Belgio, la Finlandia, l’Estonia e la Polonia. Il Ministero del Lavoro non ha aderito alla prima tornata di bandi coordinati, così come hanno fatto gli altri Paesi dell’Europa meridionale, perché non ha ritenuto strategica la cooperazione transnazionale. Eppure, le esperienze degli anni passati dimostrano che lo scambio di buone pratiche sul Fondo sociale europeo e il lavoro comune permessi dalla collaborazione con altri Paesi migliorano la qualità della progettazione nazionale. Occupazione, inclusione sociale, formazione, economia sociale, rifugiati e occupazione giovanile sono stati i temi al centro dei bandi coordinati lanciati dall’amministrazione regionale fiamminga del Belgio, presentati come caso di buona pratica da Caroline Meyers. La seconda tornata di bandi coordinati è prevista nel 2018. Nel corso della discussione è stato messo in evidenza che occorre migliorare la qualità dell’informazione in relazione ai bandi coordinati, in particolare coinvolgendo maggiormente le parti economiche e sociali. Non solo in Italia ma in molti Stati membri, infatti, i rappresentanti dei sindacati e delle associazioni imprenditoriali non sono stati tenuti al corrente delle opportunità offerte dai bandi coordinati.
Nell’ultima sessione della riunione si è, infine, discusso del programma di lavoro del gruppo tematico Occupazione per i prossimi quattro anni. È stato deciso che, dopo aver individuato e studiato alcune buone prassi, sarà redatto un documento contenente indicazioni di misure concrete, indirizzate alla Commissione UE e agli Stati membri, per la lotta alla disoccupazione di lunga durata e la transizione da un impiego all’altro.
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